Lapo Elkann, 100 domande

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Davide Burchiellaro per Marie Claire (10/2008)  ©Hearst Marie Claire Italia 2008

Bullo a scuola, spavaldo in caserma, ardito sugli spalti, innovatore nella moda. E (troppo) sensibile in amore. Un consiglio, non chiamatelo mai “agnellino”.

1. La prima cosa che fai quando ti svegli?
L’elenco delle cose fighe e di quelle noiose a cui mi dedicherò.
2. Il ricordo della tua prima auto?
Una mini-Formula 1 come quella di Jean Alesi. Me la regalò il nonno, era un go-kart vestito da Ferrari. Che mi consentì di andare a fare per la prima volta il cretino a Villar Perosa.
3. Il ricordo più bello di tuo nonno Gianni (Agnelli)?
Troppi e privati. Su di lui si fanno mostre che ne rispecchiano il lato pubblico. Ma i miei ricordi non saranno mai strumento di marketing.
4. Hai fatto il lavoro che sognavi?
Sto lavorando per fare il lavoro che sognavo.
5. Come ti vedono gli altri?
O mi amano o mi odiano. Con me si provano sentimenti bianchi o neri, i colori della squadra che tifo, la Juve.
6. Che cosa non sopporti di te?
Voler strafare.
7. Che cosa tolleri?
L’essere un po’ vanitoso.
8. L’ultimo film made in Italy che hai amato?
Fatti della banda della Magliana.
9. Quello americano?
American Gangster con Denzel Washington e Russel Crowe.
10. Il libro o l’autore che hai nel cuore?
L’arte della guerra di Sun Tzu.
11. La musica che non manca mai nella tua playlist?
Vasco Rossi , con lui ho passato i momenti più belli e i più brutti. Poi Tom Waits , 50 Cent e Fabri Fibra, di cui sono amico.
12. Qual è la migliore città in cui vivere?
Vivrei volentieri su un aereo che fa la spola tra New York, Milano, Parigi, Shanghai.
13. La tua più grande paura?
La morte.
14. Il regalo più bello che hai ricevuto?
La mia seconda vita.
15. Quello che hai fatto?
Un sorriso a un bambino che stava morendo di leucemia.
16. Vai dall’analista?
Lavorare su se stessi è un dovere e un privilegio. A me l’analista è stato di grande aiuto. Ma non sono di quelli che dice che tutti dovrebbero andarci.
17. Hai un portafortuna?
Il numero 7 e il corno regalato da mio fratello.
18. Chi era il tuo eroe da bambino?
Volevo somigliare a Superman, ma mi sono ritrovato Normalman.
19. Chi era il ragazzino con cui ti scazzottavi in collegio?
Un po’ con tutti. Ma di più con Thomas che ora è uno dei miei migliori amici.
20. Perché non studiavi?
Pensavo che là fuori, nel mondo, c’era molto di meglio da fare.
21. Tu da bambino in una foto di famiglia…?
Pancetta, guance rosa, il più ciccio dei tre fratelli.
22. Chi è il tuo barbiere?
Ho una barbiera a New York. Si chiama Fujico e lavora da Laicale Soho Salon. È più di una parrucchiera, è una cool hunter. Però è meno paracula delle cool hunter.
23. Dormi con il pigiama?
Completamente nudo.
24. Slip o boxer?
Niente. Al limite boxer di Calvin Klein .
25. Il più significativo dei tuoi tatuaggi?
Quello della Juve, fatto il giorno in cui ci hanno sbattuto in serie B per omaggiare l’ Inter del nostro scudetto. Ma anche la scritta “fast forward”, che mi sono tatuato da solo per ribadire che se va male bisogna guardare avanti, in fretta.
26. Quante case hai?
L’unica che possiedo al 100% è quella di New York, poi ne ho una a metà con mio fratello a Parigi e le restanti non sono mie. Se all’improvviso mi tolgono tutto, mi rimane la casa a New York.
27. E chi mai potrebbe toglierti tutto? (Domanda fastidiosamente rimasta sulla punta della lingua).
28. Si dicono meraviglie di quella parigina, il gusto è tuo o di John?
L’abbiamo arredata in perfetto accordo.
29. A chi faresti una confessione intima?
Soltanto a me stesso.
30. Ti piace giocare con le parole?
Le parole sono importanti.
31. Allora come spieghi i termini “beauty seeker”, “prosumer”, “crowdsourcing”, che affollano il profilo aziendale di Italia Independent?
Non le spiego perché più che parole da usare sono sentimenti da sviluppare per far fruttare i talenti.
33. Che cos’è la leggerezza?
Far sì che le persone con le quali condividi momenti siano se stesse. Se non succede hai fallito la missione.
34. Che ruolo ha la ricerca hi-tech nella moda?
Troppo marginale. La moda deve imparare a convivere di più con l’innovazione e meno con le favole del marketing.
35. Che cos’è il made in Italy 2.0?
Non è il made in Italy degli anni Ottanta al quale sono devoti tanti imprenditori di successo ancora oggi. È un made in Italy che vuole rompere gli schemi della comunicazione rendendola più reale, chiara e non ipocrita nei confronti del consumatore.
36. Se copiano un tuo accessorio come la prendi?
Se uno mi copia vuol dire che è indietro rispetto a me.
37. I jeans del tuo marchio Care Label sono più etici o più sexy?
L’etica è molto sexy. Ma questi capi più che sexy sono cool, fluidi, e portatori di speranze per forme produttive meno inquinanti.
38. Perché dici che non hai dipendenti ma collaboratori?
Perché hanno personalità diverse, uno peggio dell’altro e io li rispetto per questo. Non voglio che cambino. Chi non si confronta è un capetto, dunque un poveretto.
39. Quale giornale dirigeresti per un giorno?
La Gazzetta dello sport. Ma Carlo Verdelli lo fa troppo bene. Lui non è solo un direttore, è un uomo a cui voglio bene.
40. Quale sito avresti voluto fondare?
Google Earth .
41. Che rapporto hai con lo Stealth, la barca di tuo nonno Gianni?
Di piacere istantaneo e libidinoso per il contatto di questa barca sull’acqua. È silenziosa e cattiva.
42. Fare il giro del mondo con lo Stealth è un sogno o una sfida?
È un sogno, per ora. Quando avrò il tempo di farlo vorrà dire che le mie aziende avranno raggiunto il successo.
43. La prima regola dell’eleganza nell’epoca della Long Tail?
«Don’t follow fashion, follow your style». Non sono modaiolo.
44. Hai dichiarato a El Pais hai che la moda «es una tonteria», una sciocchezza?
No, ho contestato il concetto che la moda rappresenti il bello in assoluto. Il bello è in mille altri mondi, arte, design, musica. Rispetto i creatori ma non i ruffiani che li circondano, quel mezzo mondo di macchiette e sanguisughe.
45. Che cos’è il design?
Oggi ce n’è troppo e markettizzato. I grandi designer sono quelli che donano bellezza a un oggetto semplificando l’uso per il consumatore. Io non ci sono ancora arrivato ma spero di arrivarci.
46. Qual è la forza dell’arte?
Anticipa le tendenze più della moda, che è prepotente e arrogante. L’artista è più puro.
47. Quali artisti avresti voluto conoscere?
Roy Liechtenstein. E Jean Michel Basquiat, perché ha sofferto ed è morto giovane.
48. Le giacche che hai lanciato hanno panorami urbani all’interno, qual è la città più foderabile?
Tokyo.
49. Qual è il tuo cosmetico preferito?
Ne uso pochi e senza fronzoli, tipo Nivea.
50. Che cosa si impara dall’esperienza?
A far meno cazzate, speriamo.
51. Nascere con tante opportunità è meglio o peggio che non averne?
Con una testa come la mia peggio perché vorrei fare troppe cose.
52. Perché ti definiscono un dandy futurista?
Non so, non sono effimero e dunque non sono un dandy.
53. Quale celebrità di Hollywood è l’ideale testimonial del tuo marchio?
Tra le persone che incarnano i miei valori ci possono essere George Clooney , Jack Nicholson, Natalie Portman e Scarlett Johansson .
54. È meglio perdonare o essere perdonati?
Perdonare.
55. Gli anni 90 o i 2000?
I 2000.
56. L’evento più emozionante di questi anni?
La vittoria italiana ai Mondiali di calcio.
57. A quale epoca passata vorresti appartenere?
Agli anni Trenta o alla Roma di Giulio Cesare.
58. Chi saresti?
Un soldato. Negli anni Trenta una sorta di Gatsby.
59. Come vivono i trentenni italiani?
Non c’è rispetto per i meriti reali.
60. Dove hai fatto il militare?
Belluno e Cuneo. Mortaista. Sparare è divertente. Ma ho anche lavato i piatti.
61. Un ricordo da lavapiatti?
Un commilitone che mi ha detto: «Agnellino di merda, pulisci bene questo piatto». È finita a botte e giorni di consegna. Però da quel giorno in caserma hanno capito che non ero come pensavano.
62. Chi era quella per cui sei scappato dalla caserma?
L’avevo conosciuta in libera uscita. Durante la leva sei nel periodo di maggior arrapamento dell’intera vita. Sei un lupo mannaro pronto a tutto.
63. Obama o McCain?
Tra Obama e McCain voto Obama. Tra Hillary e McCain avrei votato McCain.
64. Maradona o Pelé?
Diego Armando Maradona.
65. Un buon motivo per seguire la pallavolo, dopo la tua partnership con la Sparkling Milano?
La pallavolo è un grande sport. E le pallavoliste sono sexy.
66. Chi sono i tuoi migliori amici?
Mio fratello, mia sorella, i miei soci.
67. Un aggettivo per tuo fratello John e uno per tua sorella Ginevra?
Lui perspicace, lei sensibile.
68. Perché hai detto che gli inglesi sanno essere più eccentrici degli italiani?
Ho detto che mi piace la loro capacità di accettare l’eccentricità e la diversità. Niente malintesi, non sto parlando dell’essere gay. Sto dicendo che gli inglesi non hanno la pretesa di incasellarti come gli italiani. Che un bravo manager può essere una testa calda laureato in filosofia e non alla Bocconi.
69. Il tuo tatuaggio-bandiera dice che ami l’Italia, sei sicuro?
Amo l’Italia, lavoro per l’Italia ma sono un italiano globale, che vuole vendere questo paese meraviglioso all’estero. È un percorso combattivo e non nazionalista.
70. I politici italiani sono proprio così mediocri?
Devono capire che non vanno a Roma in vacanza premio. Devono imparare a fare la fila per salire sull’aereo, come faccio io.
71. L’indipendenza è una dote o una conquista?
È guadagnare la pagnotta senza dover ringraziare nessuno. È non fare il voltafaccia a seconda di chi comanda.
72. In famiglia chi ha, o aveva, il carattere più simile al tuo?
Nessuno, sono il più radicale di tutti.
73. Il momento più bello di una vacanza a Pantelleria?
Le grandi mangiate a casa di Wayne e Sciascia.
74. Il nome del tuo cane?
Comodino, è un San Bernardo. Un regalo di Martina (Stella, ndr).
75. Chi lo porta fuori?
Io quando sono in Italia. Ma c’è sempre chi se ne occupa.
76. Dove si va quando si muore?
Spero in paradiso. Se all’inferno, spero non ci sia il diavolo del Milan.
77. Ti senti più ebreo o cattolico?
Credo in Dio. La mia è stata un’infanzia cattolica ma oggi scelgo la religione ebraica.
78. Dopo Italia Independent fonderai Israele Independent?
No, io voglio vendere tutto il bello che c’è qui. Ma Israele mi attira. Un posto dove la gente non demorde mai e non ama vivere a metà. Come me.
79. Il miglior posto al mondo per discussioni maschili?
Un bar qualsiasi purché nel dopo partita.
80. Sai cambiare una gomma?
Guido allo sfinimento e quindi sono sempre allenato a farlo.
81. Se Lapo fosse il titolo di un film chi sarebbe il regista?
Mia sorella o Martin Scorsese.
83. Un libro su Lapo?
Ci sto lavorando con lo staff del mio blog.
84. La prima cosa che guardi in una donna?
Lo sguardo.
85. I giornali, i gossip, gli amori svelati. Come li vedi oggi?
A volte con tristezza. Ma lo accetto, se c’è correttezza.
86. E quello che li usano per raggiungere il successo?
Son degli sfigati per cui la vita è solo il denaro. Gente che le donne le deve comprare, altrimenti non le avrebbe.
87. La tua prima volta è stata in una Fiat?
Non è stato in un’auto e mi dispiace molto.
88. Il vezzeggiativo con cui chiami più spesso le tue fidanzate?
Se ce ne fosse uno vorrebbe dire prenderle per il culo tutte.
89. Hai già vissuto il grande amore?
Sì. Molto bello, finito molto male.
90. Il Grande Amore va perseguito o no?
Un passionale come me si butta e basta.
91. Ti sposerai?
Il matrimonio non cambia niente. Ma se fa felice una donna, ok.
92. Una follia fatta per sedurre?
Troppe.
93. Le ragazze con i tacchi o con le ballerine?
Scalze.
94. Meglio lavorare con le donne o con gli uomini?
Amo lavorare con le donne quando usano la sensibilità e non devono dimostrare di essere meglio degli uomini.
95. Come si chiameranno i tuoi figli?
Se avrò una figlia, Italia. Per il maschio, l’opzione era Leone, ma mio fratello mi ha battuto sul tempo.
96. Tre piatti che sai cucinare bene?
Uova al piatto, steak, scaloppine.
97. Come ti vedi tra 20 anni?
Un donatore di energie e di strumenti ai giovani.
98. BlackBerry, iPhone o segretario?
BlackBerry e me stesso.
99. Qual è la tua ricarica energetica?
Il movimento, su qualsiasi mezzo: barca, aereo, auto. In aereo sono finalmente solo con me stesso, in barca dormo da dio, in auto mi sento protetto e coccolato.
100. Il prossimo appuntamento?
Incontro Davide Rampello (presidente della Fondazione Triennale di Milano, ndr). Visioniamo progetti.
Davide Burchiellaro