Diego Della Valle, 100 domande

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Davide Burchiellaro per Marie Claire (7/2008)  ©Hearst Marie Claire Italia 2008

100 domande al più internazionale dei provinciali

Il primo pensiero al risveglio? Se a casa stanno tutti bene.
54 anni appena compiuti. Quanti se ne sente addosso? Non più di 26.
Il più bel ricordo da bambino? Mio padre che viene a prendermi in stazione al ritorno dal Collegio Pascoli di Bologna.
Il ricordo più bello da nonno? Mia nipote Maria Giorgia che mi sorride mentre fa colazione.
Dov’era nel ’68 e che sigarette fumava? Non fumavo, ero a Bologna, probabilmente al bar. Da Zanarini. Molti miei amici non si sono mossi da quei tavolini.
Chi erano i suoi eroi di allora? Mio padre e John Fitzgerald Kennedy
Il suo film di culto? Me ne conceda due: C’era una volta in America e Il caso Thomas Crown.
Il libro da salvare? I Kennedy, di Gianni Bisiach.
I difetti di una nuora newyorkese? La mia non ne ha. Ottima moglie, ottima mamma.
Chi è oggi suo figlio Emanuele? Un amico e un figlio serio con un padre che gli consiglia di prendere la vita un po’ come viene.
Gli insegnamenti che darà ai suoi nipoti? Dignità, senso del dovere e capacità di godersi la vita rispettando gli altri.
Utile netto della Tod’s Spa l’anno scorso: 57,8 milioni di euro pari a 1.200.000 banconote da 50 euro. Se li avesse in mano dove li metterebbe? Al di là di quello che serve per vivere, e bene, tutto il resto è carta (e io che speravo in un deposito da Paperone disegnato da Ron Arad…) .
La scarpa migliore del mondo prima dell’era del gommino? Quelle di Angelo Gatto o di John Lobb.
Che odore c’è in una conceria? Buonissimo, da bambino dormivo rannicchiato sui pacchi di pelle.
Dieci anni di D-bag, da celebrare perché? Niente celebrazioni. Un accessorio che ha fatto cambiare idea a quelli che pensavano che le borse dovessero essere per forza scure.
Serve più il talento o il capitale? Da giovani servono talento, sogno e perseveranza. Senza, il capitale non serve.
Il materiale più strano con cui le piacerebbe fare una scarpa? Il cuoio bulgaro, ma è introvabile.
A quale animale salverebbe volentieri la pelle? A tutti.
Il problema più grosso del made in Italy.? Quelli che non ci credono più e cercano di togliere credibilità all’eccellenza italiana.
Le denunce televisive sono state giuste? Non ho visto la famosa puntata di Report, ma di solito è una trasmissione seria.
Prima reazione davanti a un suo capo copiato? Dispiacere al cubo: per i lavoratori che hanno aggiunto valore all’originale, per un’Italia che non riesce a regolamentare il problema, per gli abusivi sfruttati dalla mala.
Quanti dei suoi 3mila dipendenti conosce e a quanti matrimoni aziendali ha partecipato? Tutti quelli che hanno lavorato e lavorano con me. Ai matrimoni non vado spesso, però mando un segnale. Mio figlio Filippo che ha 10 anni e adora la vita del paese ci va sempre. Lui è fin troppo integrato.
Si può lavorare tutti i giorni su uno yacht? Non ne sono capace, ma invidio chi riesce a farlo. Io, quando arrivo in barca, voglio spaghetti, vino bianco freddo e basta.
A Casette d’Ete arriveranno i rifiuti campani? Se possiamo smaltirli in modo sano, che arrivino pure.
Perché le fashion editor la amano? Forse apprezzano quello che facciamo. E forse glielo racconto bene.
Quale giornale dirigerebbe per un giorno? Il Washington Post.
La cosa più brutta che hanno scritto su di lei? Brutte brutte non ne hanno mai scritte. Anche perché poi dovrebbero fare i conti con me, visto che non mi comporto male.
Da bambino giocava con il trenino? No, ma il miglior amico di mio padre ne aveva una collezione: andavo da lui quando li metteva in moto. *PAG*
Descriva il vagone ristorante del suo prossimo treno, quello vero. Da piccolo ero affascinato da quel vagone. Mi sedevo lì finché non mi ricacciavano in seconda classe. Quella carrozza è stata un punto d’arrivo. Non conta come sarà, l’importante è vedere la campagna che ti passa davanti mangiando un pezzo di formaggio.
Chi è il suo miglior amico cinese? Dixon Pu, di Hong Kong: un ragazzo sveglio, imprenditore del lusso. Con lui imparo a capire la mente dei cinesi e la loro visione degli affari.
Vivere e lavorare: meglio Parigi o Milano? La vita è a Casette d’Ete, il mercato è ovunque.
La prima regola dell’eleganza maschile? Il portamento, la naturalezza: quello che indossi conta poco.
Smonti il detto: «No brown in town». C’è bisogno di smontarlo?
Maschi narcisi e cosmetici: meglio per il mercato e peggio per la virilità? Per anni sono stato seduto al bar parlando solo di calcio, auto e donne. Ho risposto, no?
Non si idrata il viso come Carlo Rossella? Lui sì che si cura bene. Infatti dimostra la mia età.
La parola pensione evoca? Mia zia che prende poche centinaia di euro ed è sempre di buon umore. Salari e pensioni vanno rivisti, la gente non riesce più a vivere con dignità.
Il suo direttore creativo Derek Lam è… Un gentleman. Un interprete del lusso e dell’alta qualità. Il migliore che potevamo avere.
Fantapolitica: nuovo testimonial Fay, Putin o Bush? E perché dovrei associare quei due a un Fay?
Che cosa sta facendo la Ddv onlus in questo momento? Siamo partiti con l’impegno verso i bambini disagiati, ora, con un po’ di progetti in piedi, vogliamo dedicarci agli anziani.
Ci crede ancora nella Rete? Comincio adesso. Guardando i miei figli.
Tre parole del linguaggio internet. Mi ricordo solo web perché ha usurpato un mio marchio. Considerando come cambiava la società, non me la sono potuta prendere.
Un sito di culto? Ah, non lo so, lo chieda a mio figlio piccolo. E vedrà che gliene dice 5 o 6 che non direbbe nemmeno a me. Trovo molto interessanti gli esperimenti di web tv.
Sta lanciando qualcosa online? Vedrà che meraviglia…
Quanto conta vestire la celebrity? Le celebrity più importanti sono nostre clienti e visto che sono persone abituate ad avere il meglio, ci fa piacere. Ma per me contano anche le normalissime donne che incontro all’aeroporto e sanno portare i nostri prodotti con classe. *PAG*
Quante scarpe firmate da lei ha Imelda Marcos? Speriamo nessuna.
Quali marchi non suoi le piace indossare? Jeans Levi’s e cravatte di Marinella.
Gli ’80 o i ’90? Gli ’80 per la vita scanzonata , i ’90 per la vita appagante.
Gli italiani sono davvero più tristi e più poveri? Sono più poveri e quindi, forse, più tristi. Ma non perdono mai la dignità.
Ha comprato l’ecopass? Ho l’autista, non lo so. Ma penso che sia il male minore contro l’inquinamento.
Come valuta l’ingresso del Pd nella scena politica italiana? Lo scenario politico, da destra a sinistra, è preoccupante. C’è la voglia di vedere, al di là del partito, qualcuno che ci tiri fuori dai problemi.
Come valuta l’ingresso del sole nel Capricorno (il suo segno) nel 2008? (Domanda oggettivamente demenziale, quindi non fatta).
Moratoria sull’aborto: sì o no? Non ho seguito il dibattito.
Cosa farebbe del tesoretto? Lo investirei prima in solidarietà e poi in competitività. Due parole che, se adottate da tutti, imprenditori e operai racchiudono il senso della svolta.
I bamboccioni esistono davvero? Io un po’ lo invidio, ’sto bamboccione. È una figura alla Gassman, un cazzaro simpatico. Ha la mamma che stira, cucina, al risveglio gli dice che è il più bello del mondo, ogni sera una fidanzata nuova.
Totale bamboccioni assunti? Forse molti, chi lo sa. Mi stanno simpatici ma non ce l’hanno scritto in fronte.
Luca di Montezemolo presidente del consiglio e lei ministro di… Io Presidente del Consiglio e lui ministro.
Scenario probabile? Con l’età che abbiamo io e Montezemolo è meglio che pensiamo a un ottimo spaghetto alle vongole a Capri o a lunghe passeggiate in campagna.
Che cos’è il vero lusso dopo i 50? Il tempo libero di qualità.
Hillary o Obama? Hillama o Obary. Fusi in un’unica persona i due sarebbero il presidente giusto.
Chi si veste meglio: Veltroni, Prodi o Fini? Non è un mio problema.
Un anno senza sesso o un anno in B con la Fiorentina? Un anno con la Fiorentina che marcia alla grande e con il suo proprietario che fa altrettanto a casa sua.
Perdonerebbe Berlusconi se le regalasse Pato? Non c’è bisogno. Dopo l’episodio dell’anno scorso ci siamo già riconciliati.
Dopo la baruffa con Berlusconi ha detto «Non solo non ho scheletri nell’armadio, a casa mia non ci sono nemmeno gli armadi». E dove li tiene, i vestiti? Una volta, attaccati alla maniglia della finestra. Oggi sono organizzato con un guardaroba uguale in tutte le mie case in giro per il mondo. Così la mattina alle 6, quando mi alzo, non posso sbagliare.
Ma una scarpiera extra lusso ce l’avrà… Ne ho una parecchio incasinata. Piena di scarpe che trovo in giro, da vedere, da studiare e campioni che mi mandano.
Chi è il miglior calciatore di tutti i tempi. Pelé.
Le migliori partite di calcio con Diego Della Valle in campo. Quelle dove batto i miei amici o dove, se non li batto, cerco di imbrogliare un po’. La più bella in assoluto è quella che riusciamo a finire.
Risse in campo? Data l’età sempre più spesso la lite arriva già alla fine del primo tempo.
A quali personaggi di Amici miei somigliano gli amici suoi? Ci vorrebbe un film a parte.
La più bella zingarata con loro? È un work in progress: più diventiamo anziani, più ci vengono idee.
Lo scherzo più riuscito? (Il sogghigno sembra dire: «È ancora in corso»). Quando pubblicheremo un libro che li raccoglie convocheremo la stampa. *PAG*
Lo scherzo finito male? Gli scherzi hanno un fine e un finale. Il fine: ridere di noi senza malizia, con spirito buono. Il finale: non va sempre così.
Che patto vi unisce? Essere seri e mai seriosi.
L’ultima cena: dove e con chi? Da nessuna parte e con nessuno. E chi ha voglia di farla?
Di quali soprannomi agli amici rivendica il copyright? Ne abbiamo tanti e non siamo noi i creativi. Ci pensa un certo sito scandalistico.
Chi vorrebbe come biografo ufficiale? Un’abbinata Luigi Abete-Carlo Rossella con supervisione finale di Clemente Mastella.
Invidia Sarkozy? No.
Carla Bruni o Ségolène Royal? Mia moglie Barbara.
La prima cosa che guarda in una donna. Le mani.
La sua prima volta? E chi se la ricorda…
C’è un addetto che accerta che i pallini nelle suole siano davvero 133? No, di solito ci pensano i giornalisti.
La più bella serata con una donna? Non sono bravo a fare delle radiocronache romantiche. Forse ieri sera, con mia moglie davanti alla tv a guardare la partita.
Chi è la donna più bella del mondo? Quella con più “cazzimma”, come dicono a Napoli, colei che possiede una combinazione chimica di carattere forte, intelligenza, portamento, determinazione.
Un massaggio in una spa: mani maschili o mani femminili? Faccio solo massaggi sportivi, dopo il running. E devono essere robusti.
Che cos’è il matrimonio? Un legame forte non ha bisogno di cerimonie. Ma capisco che una donna lo desideri, e quindi se il rapporto è serio, è un gesto cui cedo volentieri.
Scambierebbe il suo cellulare con sua moglie per un giorno? Se continua così alla centesima domanda non la faccio arrivare (ride).
Mai fatto lo stesso regalo, che so un anello, a due donne diverse? Ma una domanda seria me la vuole fare o no? (Stavolta non ride affatto)
Cosa dicono di lei le sue ex? (La faccio? Non la faccio? E se mi tira addosso la teiera? Meglio non rischiare).
In azienda sono più affidabili le donne o gli uomini? Pari. Ma io ho un grande rispetto per le donne brave.
Più carrieristi? Idem. Le donne hanno recuperato terreno.
Ha detto che ha vissuto il femminismo come una seccatura e che reagiva giocando a biliardo. All’università eravamo i tipici ragazzi con il chiodo fisso delle donne e del calcio. Volevamo continuare a esserlo. Ma il movimento femministra aveva la necessità di urlare che c’era. Meritava rispetto ma noi non volevamo finire alla berlina.
Fonderebbe un movimento per la difesa del maschio? Mia moglie mi rimprovera perché trasmetto a mio figlio questa cultura da maschio di provincia. Ma a me piace una leggera sbruffoneria quando si parla dell’altro sesso. Sotto una patina che sembra banale, al bar c’è comunque molto buonsenso e rispetto.
Come la vedono i clienti del bar del paese? Lì non puoi bluffare, lì si vive di reputazione, non dimmagine. Conoscono te, le generazioni prima di te, la credibilità non te la inventi.
Un modo per ringraziarli di questa autenticità? Contratti che gli facciano avere più soldi. Ci sto lavorando, e presto nelle tasche di questa gente ci sarà una prova tangibile, non chiacchiere.
Crede in Dio? Non sono religioso ma sono circondato da praticanti. Studio, attendo segni, guardo…
Dove si va quando si muore? Mah… vediamo un po’.
La paura più grande? Una malattia che ti cambia la vita.
Ha un portafortuna? Molti cornetti anti-iella. Un rito che mi piace e mi fa sentire un po’ napoletano.
Legge l’oroscopo? No.
Ultimo sms inviato? Non li so mandare.
Prossimo appuntamento? C’è un giornalista del The New York Times che aspetta fuori. (Marie Claire fa aspettare il Nyt, questa non è male).
Davide Burchiellaro

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