COME ERAVAMO (PRIMA DI DIVENTARE STAR)

lenny220 dndn Lenny Kravitz ieri e oggi

Davide Burchiellaro per Tuttomusica (09/1999)  ©Mondadori Editore

I brufoli, la scuola, i genitori, il sesso… Vi sentite dei magnifici, perfetti sfigati? Non c’ è problema. Provate a leggere cosa è capitato a qualcuno dei vostri idoli e vi riprenderete… Se non vi basta, voltate pagina e capirete che poteva andare peggio

Sulla fronte, i foruncoli che esplodono come vulcani. La compagna di classe che ti fa sognare con le sue minigonne ma che non ti degna di uno sguardo. I tragici incontri ravvicinati con le equazioni di secondo grado. E poi, il canestro del campo di basket che ti fa sentire un nanerottolo rispetto agli amici, i capelli sempre troppo lunghi o troppo corti, il papà dittatore che non sopporta il volume a manetta e minaccia l’ ergastolo al solo nominare le parole “piercing”, “tatuaggi” e “scooter”. A 14 anni la vita è un inferno!
Certe volte sembra proprio che una misteriosa entità lavori nell’ombra per farvi sentire delle vere nullità. Niente paura: la fase del “corpo che cambia”, per dirla alla Piero Pelù, ha angosciato un po’ tutti. Non l’ hanno scampata neppure i tanto amati personaggi che popolano i muri delle vostre camere, i rocker che vi fanno cantare ai
concerti e le starlette che animano le vostre trasmissioni televisive
preferite. Anche loro sono stati dei perfetti sfigati. Non ci
credete? Noi abbiamo parlato con otto ex adolescenti doc. E abbiamo
scoperto che molti di loro hanno imparato a esprimere la loro
creatività proprio grazie alle piccole sconfitte, alle frustrazioni e
alla voglia di ribellione di un’ adolescenza inquieta… ALEX BRITTI
30 anni Ero ossessionato dal viaggio stile “on the road”. Per me era
quella la chiave per togliermi l’ etichetta di teenager sfigato che
ho sentito addosso fino ai 18 anni. Così, appena presa la patente
sono salito su una Fiat Uno scassata per andare in Germania, a
Dortmund. Quel viaggio, durato 26 ore tra gomme forate, guasti alla
pompa del gasolio e notte in guardina per eccesso di velocità, mi è
servito per riflettere sulla fine della mia adolescenza. In fondo, a
18 anni, con la prospettiva di lavorare un anno all’ estero, mi
sentivo molto più sfigato di prima. NEFFA 31 anni Sono stato un
adolescente un po’  ritardato rispetto ai miei coetanei. Non mi
sentivo né meglio né peggio di loro, ma soffrivo di più. Sono
cresciuto in casa con la mia musica e l’ auricolare. Non cercavo la
“ballotta”, cioè la compagnia di amici in bolognese. Ho vissuto anche
frustrazioni scolastiche: ragioneria mi faceva schifo, mi rimandavano
spesso, odiavo la competizione e le ragazze flirtavano solo con i
soliti sbruffoni superpalestrati. Poi ho capito che non era
necessario correre per vincere e che dovevo cercare la mia strada. E
la mia strada era la musica… J. AX 27 anni Il mio momento da “nerd”
è cominciato dopo le scuole medie. Vivevo in un quartiere alla
periferia di Milano. Erano gli Anni 80 e a scuola, all’ istituto
tecnico, si sentiva forte la contrapposizione sociale tra i ragazzi.
Noi di quella zona eravamo chiamati “china” con disprezzo. Ho vissuto
quei tempi con disagio, ero molto chiuso in me stesso, molto schivo.
I miei voti oscillavano dall’ 8 al 2. Ma anche quel periodo è
servito. Con le donne è stato un vero dramma fino a 16 anni. Non
battevo chiodo. Poi, svaniti i punti neri, mi sono scatenato. E non
ho più smesso. CARMEN CONSOLI 24 anni Già a 13 anni i miei genitori
erano preoccupati: a scuola godevo di una pessima reputazione. Avevo
un mucchio di complessi, mi sentivo grassa e tozza. Ero arrabbiata
con i miei perché non volevano comprarmi il motorino e facevo scenate
per andare in discoteca. Poi, le pene d’ amore: tre anni dietro a un
ragazzo che non mi voleva neanche vedere. A farmi accettare i miei
difetti è stata sempre la consapevolezza della mia voce, la capacità
di stupire anche davanti al pubblico delle sagre siciliane e la
determinazione a guadagnarmi da vivere con la musica. NEK 27 anni La
vera sventura della mia adolescenza è stata la bocciatura alle scuole
superiori. Ci rimasi malissimo e l’ ho vissuta come una vicenda molto
frustrante, che mi ha messo in crisi per un sacco di tempo. Non tanto
per l’ anno perso, quanto per le conseguenze catastrofiche con gli
amici della mia compagnia. Mi sono sentito subito emarginato perché,
invece di andare in vacanza con loro, mi sono beccato un lavoro
stagionale piuttosto stressante in una fabbrica di colla, dove per
tre mesi ho guidato il “muletto”. Ve lo immaginate che divertimento?
Io lì, a tirare su casse e casse di barattoli, mentre loro, gli
amici, se la godevano alla faccia mia… ALESSIA MERZ 24 anni Verso i
14 anni avevo un unico pensiero, la pallavolo. Non avevo una grande
passione per la Tv né modelli da imitare. E non mi sarei mai
immaginata di arrivare a essere una showgirl o un’ attrice. A quei
tempi, ero un maschiaccio supercompetitivo. Tutti i giorni sfogavo le
mie tensioni e i miei stress nell’ allenamento, talvolta a scapito
della scuola. Al liceo scientifico sono stata rimandata in disegno e
latino. Però, mi considero fortunata: non ho mai avuto brufoli, ho
fatto un sacco di sport e attività all’ aria aperta, frequentando
sempre gli ambienti più sani e divertenti. MAO 29 anni Nel mio liceo
scientifico non succedeva mai nulla. Allora mi esercitavo sui look
più assurdi, per stupire: gilet a fiori, cinture da cow boy, scarpe
blu. Avrei voluto viaggiare, ma quando mi capitò l’ occasione di una
borsa di studio, l’ organizzazione tagliò i fondi e mio padre non mi
pagò il volo. Poi ho avuto una folgorazione politica e ho cominciato
a fare il rappresentante d’ istituto. Ma il vero problema erano le
donne: io ero un romantico, quando uscivo con una ragazza non
prendevo mai l’ iniziativa. Finché scattava la maledetta frase:
“Forse è meglio che rimaniamo amici…”. ANDREA PEZZI 25 anni Ho
messo in crisi i rapporti con mamma e papà quando ero quindicenne.
Sentivo la necessità di distaccarmi da loro. Il mio viso era
tappezzato di acne. I brufoli a quell’ età sono ferite aperte,
interiori ed esteriori. Poi c’ era la scuola, l’ istituto di
ragioneria dove mi rimandavano continuamente in steno, dove mi
etichettavano come svogliato e dove mi innamoravo sempre di qualche
tipa che non ci stava. Ma ho avuto la mia rivincita: quando all’
esame di maturità ho parlato dell’ esistenzialismo, stupendo tutti
perché non era in programma.

BOX 4 STORIE AMERICANE In uno speciale
sui teenager americani, il quindicinale Rolling Stone racconta l’ adolescenza di 21 star internazionali. Ecco 4 mini-storie. Sorprendenti. Lenny Kravitz: “A scuola c’ erano i neri, i rocchettari, i messicani… Io legavo con tutti. A 15 anni sono andato via di casa. Dormivo dove capitava e sognavo davanti ai negozi di chitarre”. Alanis Morissette: “Da ragazzina sembravo felice, ma sotto sotto ero piena di complessi. In amore, mi facevo storie che non duravano più di qualche giorno”. Snoop Dogg: “Dei miei amici, 12 sono morti, 7 sono in galera, 3 sono “fumati”. Da teenager sono stato con il Male finché ho potuto, poi il Bene ha vinto”. Marilyn Manson: “Ero un ragazzino e già ascoltavo heavy metal, studiavo il satanismo e volevo essere Lucifero. Ma l’ adolescenza è stata anche l’ ossessione del sesso inappagato…”.